La prima enciclica di Papa Francesco pubblicata oggi si intitola “Lumen fidei” ed è dedicata alla fede. Si tratta di una lettera con la quale Bergoglio riprende e completa un progetto di enciclica scritta da Benedetto XVI prima della rinuncia al soglio pontificio.
L’enciclica a quattro mani, composta da 82 cartelle, è stata firmata da “Franciscus” lo scorso 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, “dell’anno 2013, primo di Pontificato”.
“Queste riflessioni sulla fede intendono aggiungersi a quanto Benedetto XVI ha scritto nelle Lettere encicliche sulla carità e sulla speranza”, spiega Papa Francesco nel primo capitolo.
Benedetto XVI ha scritto una enciclica sulla fede (‘Deus caritas est’) e una sulla speranza (‘Spe salvi’) e il progetto di una terza enciclica sulla fede completa, così, una sorta di trilogia sulle tre virtù teologali. Joseph Ratzinger, scrive Francesco, “aveva già quasi completato una prima stesura di Lettera enciclica sulla fede. Gliene sono profondamente grato e, nella fraternità di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi”.
“La luce della fede”
E’ l’incipit che, come è consuetudine per i documenti pontifici, dà il titolo (in latino) all’enciclica: “Con quest’espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù”.
“La luce della fede non ci fa dimenticare le sofferenze del mondo – scrive il Papa – Per quanti uomini e donne di fede i sofferenti sono stati mediatori di luce! Così per san Francesco d`Assisi il lebbroso, o per la Beata Madre Teresa di Calcutta i suoi poveri. Hanno capito il mistero che c`è in loro.
Avvicinandosi ad essi non hanno certo cancellato tutte le loro sofferenze, né hanno potuto spiegare ogni male. La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino”.
La famiglia
“Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all`unione stabile dell`uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell`amore di Dio, dal riconoscimento e dall`accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore. Fondati su quest`amore, uomo e donna possono promettersi l`amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. Promettere un amore che sia per sempre è possibile quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l`intero futuro alla persona amata. La fede poi aiuta a cogliere in tutta la sua profondità e ricchezza la generazione”.